Questa emozione così frequente ed evidente, è così varia nelle sue manifestazioni che viene spontaneo visitarla un pò più da vicino.
Nel mio lavoro quotidiano è una compagna fedele e puntale, che mi aiuta nella relazione di facilitatore e nel trovare, con la persona, il suo posto giusto nel tavolo interiore delle nostre molteplici emozioni.
Perchè, come tutte le emozioni, anche la rabbia ha una funzione utile e necessaria.
La rabbia ci serve per confinare, creare limiti ed arginare non solo la percezione che abbiamo del mondo esterno ma - e soprattutto- a proteggere emozioni e sentimenti ben più importati ed infinitamente più complessi, talmente compessi che spesso non riusciamo a riconoscerli e a definirli.
La nostra società, basata su convenzioni più raffinate e razionali, a dispetto di quelle più antiche ed intuitive rodate nei millenni- impedisce a questa emozione di esprimersi in libertà.
Si sa che, non appena esprimiamo la nostra rabbia, sopraggiunge un senso di colpa o di vergogna.
Cercare di contenere e contrastare la rabbia , fingere di non SENTIRLA potrebbe essere una bomba ad orologeria che può scoppiare ed anzi, spesso scoppia, da un momento all'altro, senza più controllo e spesso senza che ci sia veramente ed apparentemente un valido motivo.
E crea danni inevitabili, con parole e re-azioni che molto spesso non esprimono il nostro vero disagio.
Come affrontare questa emozione così comune a tutti?
Non c'è una modalità unica ma, se un consiglio posso dare per esperienza e per formazione, è di liberarla in modo protetto e sicuro.
Intanto avere la consapevolezza che ci è utile, che è un necessario distanziamento tra noi e un evento, o che non riusciamo al momento a fronteggiare con centratura. Una pausa per esplorare meglio e portare in positivo ciò che è il vero messaggio contenuto in quel vasto contenitore comunemente definito RABBIA.
Ci sono molte possibilità .... dal camminare facendosi una bella passaggiata, meditare, scrivere o altro che vi suggerisce la vostra fantasia, creando distacco, autonomia, indipendenza ed individualità.
Con consapevolezza, rivolgendo lo sguardo dentro noi, in affermazione del nostro IO chiedendoci: QUAL'E' IL MIO PROBLEMA? ed accettando questo momento come parte espressiva di noi.
Con gioia,
Angela Quattrocchi
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